Un'ode all'ambiente della cucina del castello di Fratta tratto da "Le confessioni di un Italiano" di Ippolito Nievo
- codice: 516
- larghezza (cm): 15
- altezza (cm): 21
- disponibile subito: si
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- supporto: Carta bambagina
- materiali e strumenti: Blu di lapislazzuli, Inchiostro ferrogallico, Malachite, Penna d'oca, Rosso vermiglione, Terra di Siena
Capolettera ripreso da un testo rinascimentale "a bianchi girari"; denominazione bibliografica MSS B 119 - Biblia sacra, contenente l'Antico Testamento sino alla fine dei libri dei Maccabei. [1465-1475 ca.] Conservato alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia
Per me che non ho veduto né il colosso di Rodi né le pirmaidi d'Egitto, la cucina di Fratta ed il suo focolare sono i monumenti più solenni che abbiano mai gravato la superficie della terra. Il Duomo di Milano e il tempio di San pietro son qualche cosa, ma non hanno di gran lunga l'uguale impronta di grandezza e di solidità