Medico peste

codice: 166

Il medico della peste con il poemetto satirico in distici ottosillabici rimati risalente al XVII secolo

Reinterpretazione della celeberrima incisione su rame del "Dr. Becco da Roma" risalente al 1656 realizzata da Paul Fürst su abbozzo di I.Columbina che lo delineò dal vivo.

nota: Questa pergamena è la stampa su Pergamena Vegetale di questo originale Medico peste Originale

codice: 166
larghezza (cm): 35
altezza (cm): 50
disponibile subito: si
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supporto: Pergamena Vegetale
Note: Questa pergamena è una serigrafia dell'orginale realizzato a mano
La parte scritta e rimata ("Vos Creditis, als eine Fabel, / quod scribitur vom Doctor Schnabel") è una copia a mano dell'orginale, mentre il medico della peste è stato reintepretato in chiave gotica.
La tavola originale è stata pubblicata nel libro di Eugen Holländer, Die Karikatur und Satire in der Medizin: Medico-Kunsthistorische Studie von Professor Dr. Eugen Holländer, 2nd edn (Stuttgart:Ferdinand Enke, 1921), fig. 79 (p. 171).

nota: L'ultima foto della gallery ritrae il documento originale che ha ispirato questo lavoro.

sui lati
Vos Creditis, als eine fabel
quod scribitur vom Doctor Schnabel
der fugit die Contagion
et aufert seinen Lohn darvon
Cadavera sucht er zu fristen
Gleich wie der Corvus auf der Misten
Ah Credite, sihet nicht dort hin
Dann Romae regnat die Pestin.
Quis non deberet sehr erschrecken
für seiner Virgul oder stecken
qua loquitur als wär er stumm
und deutet sein consilium.
Wie mancher Credit ohne zweiffel
das ihn tentir ein schwartzen teuffl
Marsupium heist seine Höll
und aurum die geholte seel.
You believe it is a fable

parte bassa
Kleidung wider den Tod zu Rom. Anno 1656. Also gehen die Doctores Medici daher zu Rom, wann sie die an der Pest erkranckte personen besuchen, sie zu curiren und tragen, sich widerm Gifft zu sichern, ein langes kleid von gewäxtem Tüch ihr Angesicht ist verlarvt, für den Augen haben sie grosse Crÿstalline Brillen, wider Nasen einen langen Schnabel mit wolriechender Specereÿ, in der Hände, welche mit Handschüher wol versehen ist, eine lange Rüthe und darmit deüten sie, was man thun, und gebraüchen sol.

Eugen Holländer, Die Karikatur und Satire in der Medizin: Medico-Kunsthistorische Studie von Professor Dr. Eugen Holländer, 2nd edn (Stuttgart:Ferdinand Enke, 1921), fig. 79 (p. 171).

sui lati
Voi credete che sia una favola
Quel che è scritto sul dottor Becco
Che fugge dal contagio
E da esso ne strappa il suo salario
Cerca cadaveri per guadagnarsi da vivere
Proprio come il corvo sul mucchio di letame
Oh, credimi, non guardare altrove
Perché la piaga sta mettendo Roma in ginocchio.
Chi non sarebbe terrorizzato
Di fronte alla sua canna o bastone
Da cui parla, anche se muto, comunicando la sua decisione.
Così tanti credono che lui, senza dubbio
Sia stato toccato da un diavolo nero
Il suo inferno è il "portafoglio"
E le anime che cerca sono oro.

parte bassa
Abbigliamento per allontanare la morte a Roma, 1656. I dottori in medicina di Roma si vestono così, per visitare i malati di peste e prendersene cura. E indossano, per proteggersi dal veleno (infezione), una lunga veste cerata. Il loro volto è avvolto da una maschera: davanti agli occhi hanno grandi lenti di cristallo; sopra il naso un lungo becco riempito di spezie profumate; tra le loro mani, coperte da guanti, portano una lunga canna con la quale indicano alle persone cosa debbono fare, e quali medicinali dovranno prendere.

Eugen Holländer, Die Karikatur und Satire in der Medizin: Medico-Kunsthistorische Studie von Professor Dr. Eugen Holländer, 2nd edn (Stuttgart:Ferdinand Enke, 1921), fig. 79 (p. 171).