invictus

Invictus codex

codice: 174

La poesia INVICTUS in italiano ed in lingua originale (inglese).
Questa pergamena è stata recensita in un articolo del prestigioso giornale di arte e calligrafia statunitense "Bound & Lettered" LEGGI ARTICOLO

codice: 174
larghezza (cm): 55
altezza (cm): 71
disponibile subito: si
valuta tempi: Tempi di spedizione
supporto: Vellum steso a telaio
materiali e strumenti: Blu di lapislazzuli, Guazzo artigianale, Inchiostro ferrogallico, Oro in conchiglia, Rosso vermiglione, Tempera all'uovo
in collaborazione con: Gaia Perotto
  • Decorazione & Capolettera:
    Capolettera e decorazioni sono una replica dal Salterio di S. Andrea conservato all’Università di S.Andrea in Scozia – Codex del XV sec. - msBX2033.A00 (ms5455)
  • Note:
    L'autore della poesia è William Ernest Henley (1849 -1903) è stato un poeta, giornalista ed editore britannico. La poesia Invictus fu scritta sul letto di un ospedale, Henley era malato di una grave forma ditubercolosi.
    La poesia ha accompagnato Nelson Mandela nei suoi decenni di sua prigionia durante l'apartheid. Egli la leggeva per rinfrancare il suo spirito. Per questo è anche citata nel film Invictus - L'invincibile, del 2009, diretto da Clint Eastwood con Morgan Freeman e Matt Damon

Italiano:
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un estremo all'altro,
Ringrazio qualunque dio ci sia
Per la mia anima invincibile.
Nella stretta morsa delle avversità
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi avversi della sorte
Il mio capo sanguina, ma non si china.
Oltre questo luogo di rabbia e lacrime
Incombe solo l'orrore della fine.
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretta sia la porta,
Quanto impietosa sia la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

Originale
Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

William Ernest Henley, INVICTUS

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