Nod - the Crone

Originale:
For a year and a day
Caine labored in service
to the Crone, who with blood-wisdom.
bound him as surely as any prisoner.
She would visit him at night
force him to give up his blood
for her secret elixirs
and potent formulas
She would take his Childer's Childer,
and they would never be heard from again.
But Caine was wise.
He did not drink from her ever again.
And she did not ask him to, thinking
that he was ever in her Thrall.
One night. Caine went to the Crone in the forest.
and told her of terrible dreams
that he had during his sleep.
"I fear for my life, Crone.
I fear the prophecy of Uriel,
and my Children's lust for my blood.
Tell me secret knowledge, that I might
be powerful against my own."
And the Crone went to a tree made of gopher wood,
and broke off a limb.
She took a sharp knife
and sharpened the limb.
"Take this piece of living wood,
sharp, strong,
pierce the heart of your wayward childe.
It will render him still,
and yours to command.
Instead of feasting on your heart's blood,
he will feel the weight of your justice."
Caine said. "Thank you, Mother," and
With that, moving in quick movements,
Caine took the stake of gopher wood,
seized it and drove it
deep within the Crone's heart.
Because Caine, wise Caine
had fed not upon her for a year and a day
and because he forced his Will through
his hands, he broke the Bond she held
on him, and turned his fortune.
She laughed again, as blood welled up
and poured out of her mouth.
Her eyes poured out hate.
Caine kissed her once,
kissed her cold, withered lips,
and left her there
to Raphael's gentle smile:
the sun that rises.

Traduzione:
Per un anno e un giorno
Caino lavorò al servizio
Di una Strega, che con la sapienza del sangue,
lo legò più forte di un prigioniero.
Lo visitava ogni notte,
Lo forzava a consegnarle il suo sangue
Per i suoi segreti elisir
E le sue potenti pozioni.
Prendeva i figli dei suoi figli,
e mai quelli venivano visti di nuovo.
Però Caino era furbo.
Non voleva bere il suo sangue.
E lei non glielo chiese, credendo
che sarebbe stato per sempre suo schiavo.
Una notte, nel bosco, caino andò a trovare la Strega,
Le parlò dei terribili sogni
Che aveva quando dormiva.
“Temo per la mia vita, Strega,
Temo per la profezia di Ariel,
E il desiderio dei miei figli per il mio sangue
Insegnami l’occulto sapere che mi renda potente
Contro i miei.”
E la Strega andò ad un cipresso
E staccò un ramo.
Prese un coltello
E lo appuntì.
“Prendi questo legno vivente,
Affilato, forte,
E trafiggi il cuore dei tuoi figli ribelli.
Lo lascerà immobile,
E sotto la tua volontà.
Al posto di bere il sangue del tuo cuore,
Sentirà tutto il peso della tua giustizia.”
Caino disse: “Grazie, Madre”.
E, muovendosi rapidamente,
Prese il paletto di cipresso
Lo alzò e lo ficcò profondamente
Nel cuore della Strega.
Dunque Caino, saggio Caino,
Non si alimentò di lei per quell’anno e quel giorno
E forzò la sua volontà
Con le sue mani, ruppe il vincolo che lei gli aveva posto,
E cambiò la sua fortuna.
Lei rise ancora, quando il sangue sgorgò
E uscì a fiumi dalle sue labbra
E da i suoi occhi uscì odio.
Caino la baciò una volta,
Baciò le sue fredde labbra secche,
E la lasciò lì
Al gentile sorriso di Raffaele:
Al sorgere del sole