La conclusione del racconto "L'estraneo" scritto dal solitario dell'horror H.P:Lovecraft, illustrato dal maestro incisore Davide Schileo
- codice: 616
- larghezza (cm): 81
- altezza (cm): 48
- disponibile subito: no
- valuta tempi: tempi di produzione
- supporto: Vellum steso a telaio
- materiali e strumenti: Inchiostro ferrogallico, Penna d'oca
- in collaborazione con: Davide Schileo
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Testo & Capolettera:
la mano calligrafica usata nel testo è la gotica fraktur, il capolettera è in stile cadel. -
Illustrazione e decorazione:
La decorazione e l'illustrazione sono lavori originali del maestro incisore Davide Schileo
So che la luce non è per me, eccetto quella della luna sulle tombe rocciose di Neb, e neppure per me e la gaiezza, eccetto quella delle a bominevoli feste di Nitokris ai piedi della Grande Piramide, eppure nella mia nuova e sfrenata libertà accetto quasi con gioia l’amarezza della alienazione. Perché pur se l'oblio del nepente ha lenito la mia sofferenza, ugualmente so di essere un Estraneo uno straniero in questo secolo e tra coloro che sono ancora uomini. E lo so da quan do ho proteso le dita verso quell’obbrobrio nella grande cornice dorata; da quando ho proteso le dita e ho toccato la fredda e dura superficie di uno specchio.