Paradise Lost 2

codice: 278

Estratto dal "Paradiso Perduto" di John Milton

codice: 278
larghezza (cm): 42
altezza (cm): 31
disponibile subito: no
valuta tempi: tempi di produzione
supporto: Carta bambagina
materiali e strumenti: Oro in conchiglia, Penna d'oca, Tecnica mista, Tempera all'uovo
in collaborazione con: Emanuel Simeoni
Il Paradiso perduto (titolo originale: Paradise Lost), pubblicato nel 1667, è il poema epico in versi sciolti (blank verse) di John Milton, che racconta l'episodio biblico della caduta dell'uomo: la tentazione di Adamo ed Eva ad opera di Satana e la loro cacciata dal giardino dell'Eden.

E a voi, salute, orrori,
mondo infernale; e tu
profondissimo Inferno,
ricevi il nuovo possidente:
uno che tempi o luoghi
mai potranno mutare la sua mente.
La mente è il proprio luogo,
e può in sé
fare un Cielo dell'Inferno,
un Inferno del Cielo.
Che cosa importa dove,
se rimango me stesso;
E che altro dovrei essere
allora se non tutto, e
inferiore soltanto a lui
che il tuono ha reso il più potente?
Qui almeno
saremo liberi...
Meglio regnare all'Inferno
che servire in Paradiso.

Paradise Lost - John Milton - 1664

Infernal world, and thou profoundest Hell
Receive thy new Possessor: One who brings
A mind not to be chang'd by Place or Time.
The mind is its own place, and in it self
Can make a Heav'n of Hell, a Hell of Heav'n.”

Paradise Lost - John Milton - 1664