studio matto e disperatissimo

Studio matto e disperatissimo

Come nascono i manoscritti dello scriptorium?

La prima cosa che mi viene da rispondere è una frase del mio compaesano Giacomo Leopardi: "con studio matto e disperatissimo".
Il mestiere dell'amanuense è figlio di una tradizione millenaria, che non può essere improvvisato

Come si fa ad imparare?

Le vie sono molte, ma tutte si possono riassumere in due semplici punti: studio & pratica
Non esistono scorciatoie o metodi infallibili che migliorano la tua scrittura in mezz'ora; occorre studiare con serietà da buone fonti e vergare kilometri di inchiostro su carta per far arrivare le nozioni imparate alla "memoria corporea".
È un processo lento, ma tutt'altro che noioso: i risultati si vedono giorno dopo giorno, lettera dopo lettera, e già dopo pochi mesi di studio ed applicazione si vedono risultati concreti ed apprezzabili. Dal mio punto di vista (che lo so è "appena un poco di parte") ne vale assolutamente la pena!

Quali sono le vie migliori per imparare?

Quando mi viene chiesto come imparare, io suggerisco sempre: "Il modo migliore è trovarsi un buon maestro" (e non è un messaggio di autopromozione: io NON insegno, non sono un Maestro)
È molto più facile imparare bene da zero che andare a correggere vizi ed impostazioni sbagliate già consolidate; per questo anche se la bibliografia sulla materia è ormai sterminata, anche se conosco (e posseggo) degli ottimi testi di calligrafia che potrei elencare, tendo sempre a preferire l'indicazione di cercare un maestro, che - se veramente valido - seguirà il discente anche DOPO il corso, controllando i suoi progressi e correggendo i suoi errori.
Per essere più precisi di solito consiglio di rivolgersi a delle associazioni calligrafiche, che nella maggior parte dei casi fanno il lavoro preliminare di "scrematura", invitando solo i maestri più validi (anche se in tutta onestà, non tutti i maestri validi passano per le associazioni calligrafiche e non proprio tutte le associazioni calligrafiche invitano maestri validi).
Non vi indico qui né le associazioni, né i maestri cui mi riferisco perché il mondo della calligrafia è un mondo "strano", in cui l'indicazione in pubblico di un nome invece di un semplice "Grazie" da parte di chi è stato segnalato, può portare a minacce di denunce perché "non voglio che l'indicazione del mio nome da parte tua possa far pensare che ci sia un collegamento fra di noi" (non è una storia accaduta a me, ma è una storia veramente accaduta); se però desiderate qualche consiglio, scrivetemi pure: qualche dritta in privato ve la giro volentieri.

Tu come hai imparato?

Io - tanto per cambiare - sono un caso un po' particolare: la mia prima esperienza con un docente, tra l'altro di innegabile prestigio, è stata molto dura; mi son sentito dire a brutto muso "Se vuoi imparare la calligrafia, devi imparare a scrivere con la destra". Non vi dirò il nome di questo maestro, perché non è mia abitudine fare "public shaming", ma vi dirò che quel suo sferzante commento è assolutamente falso! Anche un mancino può fare calligrafia e può farla a dei livelli di assoluta eccellenza!
Lo dimostra John DeCollibus, uno dei 15 Master Penman ufficialmente riconosciuti dalla comunità calligrafica internazionale come uno dei più grandi maestri dei nostri tempi.

Dopo quella brutta risposta per molti anni mi sono tenuto ben lontano dai docenti (ritenevo - sbagliando - che gli insegnanti la pensassero tutti allo stesso modo, specie vista la fama e la professionalità della persona a cui mi ero rivolto); per questo la mia formazione è stata principalmente su vecchi testi di calligrafia.
Ma questo mio approccio differente da quello classico dei calligrafi odierni mi ha portato a maturare un punto di vista un po' diverso da quel che si riscontra di solito: io esco da studi classici ed ho frequentato la facoltà di storia e conservazione dei beni culturali; ho integrato appieno questa mia passione per il mondo antico alla mia visione e percezione della calligrafia.
Molta della mia formazione è direttamente conseguente alle tante visite ai musei, agli archivi diocesani, a quelli di stato, al contatto diretto con le pergamene antiche, con i documenti notarili, con i codices accatastati nei nostri magazzini di stato. L'accesso diretto alle fonti antiche è la base della mia formazione, oltre che un piacere che fatico a descrivervi
Con "accesso diretto alle fonti antiche" comprendo, ove possibile, anche la consultazione dei testi dell'epoca che trattano gli argomenti di pertinenza: "L'operina del bello scrivere" di Lodovico degli Arrighi, "Il libro dell'arte" di Cennino Cennini (se continuerete a seguirmi, di questi testi troverete, nel prossimo futuro, anche le versioni digitalizzate direttamente su questo sito)
Molto ancora lo debbo alle lezioni di paleografia e alle ore di discussioni in cui impegno ogni volta che posso codicologi e paleografi, per carpire quel dettaglio in più, quella indicazione bibliografica, quella dritta sulla lavorazione dei materiali.
Il nostro paese è così ricco di materiali museali e professionisti preparatissimi che lo studiano, che se solo fossimo in grado di mettere queste cose bene a frutto, probabilmente non avremmo nemmeno più il bisogno di essere un "paese manifatturiero".
Io - nel mio piccolo - cerco solamente di impegnare al meglio questo immenso e meraviglioso patrimonio, che diventa in pratica "le fondamenta" sopra cui vengono preparate le pergamene che vedete uscire ogni giorno dallo Scriptorium.

Il museo diocesano di Brescia

Le foto che potete ammirare di seguito nella gallery collegata a questo articolo escono direttamente dal Museo diocesano di Brescia, una delle piccole e misconosciute perle di questo nostro paese, che nel Novembre 2017 ha ospitato me ed una delle mani che ha collaborato con lo Scriptorium (A. Tortorella) per una tre giorni di immersione totale nei manoscritti; materiali di una bellezza che non ho bisogno di descrivervi, dato che potete ammirarne una parte direttamente nelle foto qui sotto

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