Il Vegvisir, dai più chiamato anche "Bussola runica"
- codice: 312
- larghezza (cm): 35
- altezza (cm): 35
- disponibile subito: no
- valuta tempi: tempi di produzione
- supporto: Vellum steso a telaio
il nome Vegvisir deriva dall’islandese “vegur”-strada e “visir”-guida, e significa quindi cartello o segnavia, difatti oggi viene anche chiamato "bussola runica".
Viene interpretato come un sigillo magico di protezione "per non smarrire la propria strada".
Per quanto le sue origini siano in realtà avvolte nel mistero, il Vegvisir è probabilmente il sigillo runico oggi più famoso ed utlizzato.
In particolar modo in questa versione circolare codificata da Ólafur Davíðsson ed usata come tatuaggio anche dalla cantante Bjork
Questo simbolo rientra nel novero dei "Galdrastafir" (dall’islandese e significa letteralmente “bacchetta magica”: da "Galdra-magia" e “Stafir-doga"), ovvero un sigillo composta da più rune codificate.
È stato ritrovato nel "libro di Huld" intorno al 1860, nel quale oltre a due versioni di questo sigillo era anche riportata la frase trascritta in islandese all'esterno del cerchio e la cui traduzione riportiamo nella sezione dei "Testi"
In oro, intorno al Vegvisir, sono stare riportate le "Futhark" antiche, ovvero l'alfabeto vichingo codificato in un periodo compreso fra il I secolo a.C. ed il II secolo d.C.
Tali Futhark venivano spesso usate come decorazione su gioielli, pietre runiche, armi e molti altri oggetti a noi rimasti dal periodo delle invasioni fra il secondo e l'ottavo secolo d.C.
All'esterno del cerchio di Futhark il seguente testo:
Islandese: «Beri maður stafi þessa á sér villist maður ekki í hríðum né vondu veðri þó ókunnugur sá»
Italiano: «Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta»