Una replica del Vegvisir, tratto dal manoscritto di Huld. Vegvisir dai più chiamato anche "Bussola runica" nella versione di sangue su pergamena nera
- codice: 544
- larghezza (cm): 21
- altezza (cm): 29
- disponibile subito: no
- supporto: Vellum
- materiali e strumenti: Penna d'oca, Sangue
- Note: questa pergamena è realizzata su raro vellum niger (pergamena nera) sotto al sangue c'è un layer di bianco di biacca
Ilandese: «Beri maður stafi þessa á sér villist maður ekki í hríðum né vondu veðri þó ókunnugur sá»
Traduzione: «Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta»
il nome Vegvisir deriva dall’islandese “vegur”-strada e “visir”-guida, e significa quindi cartello o segnavia, difatti oggi viene anche chiamato "bussola runica".
Viene interpretato come un sigillo magico di protezione "per non smarrire la propria strada".
Per quanto le sue origini siano in realtà avvolte nel mistero, il Vegvisir è probabilmente il sigillo runico oggi più famoso ed utlizzato.
In particolar modo in questa versione circolare codificata da Ólafur Davíðsson ed usata come tatuaggio anche dalla cantante Bjork
Questo simbolo rientra nel novero dei "Galdrastafir" (dall’islandese e significa letteralmente “bacchetta magica”: da "Galdra-magia" e “Stafir-doga"), ovvero un sigillo composta da più rune codificate.
È stato ritrovato nel "libro di Huld" intorno al 1860, nelle due versioni a "pianta quadrata" e "lineare" che sono state replicate su questa pergamena
Dato che i vichinghi bagnavano col sangue le loro rune incise così da "attivarne la magia", il vegvisir qui riportato è stato tracciato allo stesso modo: con il sangue.