La Patente che certifica ed attesta la "Beonitudine"
L'opera è stata realizzata per Feudalesimo e Liberta che ha fornito i testi. Pensata come un documento scritto in una cancelleria italiana a cavallo fra la fine del medioevo e l'inizio del rinascimento, la cornice e tutti i decori in essa sono stati affidati alle matite eretiche de Il Bonco
- codice: 655
- larghezza (cm): 32
- altezza (cm): 46
- disponibile subito: si
- in collaborazione con: Il Bonco
- Note: Stampata dall'antica stamperia Simboli di Recanati, attiva dal 1875
- Altro: In vendita nello shop di Feudalesimo e Libertà
La decorazione è una creazione originale nello stile dei “Bianchi girari”, particolarmente usati nella penisola italica dalla metà del XV secolo fino ai primi decenni del XVI, ispirati dai tralci di vite su fondo di azzurri rossi e verdi puntinati a gruppi di tre; li medaglioni della decorazione sono invece lo risultato de la feroce contrattazione fra lo desiderio filologico de lo amanuense e lo citazionismo profano de lo disegnatore; contrattazione terminata con lo amanuense sotto allo tavolo allo secondo bicchiere e “Il Bonco” con “pergamena bianca” per abbandono della controparte.
Troviamo raffigurati:
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Un San Patrizio dai paramenti “casual” pronto per seguire la “contrada del cuore” sorseggiando la celeberrima cervogia di tipo stout particolarmente apprezzata dalle sue parti.
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Uno specifico Bacco in Toga (!).
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A guisa di benaugurante spirito, l’iconico roseo elefante
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Un esemplare, ovviamente storicamente accuratissimo, di cimiero da terzo tempo di giostra, pratico per chi vuole festeggiare duro senza dover sollevare la celata nemmeno all’aperto, in tempi di peste o pandemia.
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Un monaco trappista intento a compiere l’ultimo passaggio della preparazione della tipica cervogia, corposa e avvolgente.
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Un veicolo a trazione equina, utile per il beone dalle ampie possibilità economiche, riconoscibile grazie alla tinta della gualdrappa gialla, da chiamare “con un fischio collaudato” che “come in Formula unum ti fa sentire gasato…”.
Originale: We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La
Traduzione: Io credo che leggiamo il Fantasy per trovare di nuovo i colori. Per assaggiare spezie forti e ascoltare le canzoni che cantavano le sirene. C'è qualcosa di vecchio e vero nel Fantasia che parla di qualcosa di profondo dentro di noi, del bambino che sogna che un giorno avrebbe cacciato nelle foreste della notte e celebrato sotto le colline vuote, e avrebbe trovato un amore che sarebbe durato sempre da qualche parte a sud di Oz e a nord di Shangri-La