La regola della compagnia d'arme "Del Pomo e della Punta" realizzato in stile XIV secolo
- codice: 668
- larghezza (cm): 70
- altezza (cm): 50
- disponibile subito: no
- valuta tempi: tempi di produzione
- supporto: Vellum
- materiali e strumenti: Blu di lapislazzuli, Inchiostro ferrogallico, Oro in conchiglia, Penna d'oca, Rosso vermiglione
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Decorazione & Capolettera:
La decorazione in filigrana è ispirate al codex "comites latenses 54"
Il Buon Allievo è un Guerriero, è un Uomo, è una Donna.
L’ Allievo si domanda, pensa e si confronta, desidera raggiungere ed ammira: ma non ha invidia.
L’Allievo sa che l’invidia e la gelosia sono l’usbergo della sua incapacità.
L’Allievo sa che la perfezione non è degli uomini ed è imprendibile. Sa che può raggiungere il punto dove potrà solo guardarla, perdendola poi nuovamente alla vista.
L’Allievo lavora tutta la vita intorno alla sua "Cerca".
Il Buon Allievo sa che rimarrà sempre tale.
Egli ha una sua chiara identità, non si confonde con altre personalità, ha i suoi Colori e li difende con umiltà ma con orgoglio.
Tutti i grandi Guerrieri sono Allievi.
L’Allievo rispetta ed è affezionato al suo Magister.
L’Allievo sa quali e quante battaglie vivono nel cuore del Magister.
Il Magister è, fra tutti, il più consapevole della propria ignoranza.
Il Magister è l’Allievo degli Allievi.
L’Allievo ubbidisce, eseguendo con passione gli ordini impartiti dal Magister.
L’Allievo ubbidisce perché sa che il Magister errò anche per lui.
Il Magister sa che rischia di istruire ed armare una mano che, un giorno, potrà diventare sua nemica.
Per questo motivo il Magister tiene, segreti per sé, alcuni colpi efficaci.
Un Guerriero si confronta solo con i suoi pari.
L’Allievo non accetta provocazioni e non provoca.
L’Allievo osserva, valuta e misura; solo se il terreno è a suo favore agisce.
L’Allievo usa la strategia, non cade nelle trappole e nelle imboscate, se ciò accade, con furia controllata, sfonda, supera e passa attraverso: oltre.
L’Allievo non fugge: evita la situazione sconveniente per dare battaglia quando pronto.
Egli può sbagliare, ma deve correggersi.
Può perdere delle battaglie, ma la guerra offre altre occasioni.
L’Allievo usa Gli Estremi della Spada: li amalgama e li dosa secondo le necessità.
La sconfitta non è disonorevole, nessuno è invincibile. L’Allievo sconfitto impara la lezione.
L’Allievo è fatto del Suo Passato e della Sua Cerca per il presente ed il futuro.
L’Allievo distingue il Bene ed il Male ma tiene conto delle cattive interpretazioni.
L’Allievo protegge i più deboli: egli è stato e sarà debole.
L’Allievo ha dei principi, egli è primo giudice di se stesso: questo è un grande e difficile impegno.
L’Allievo sa quanto sia difficile allevare la coerenza.
L’Allievo può condividere ma non si fa condizionare.
Egli sa quanto siano vicine alla perfezione le cose semplici.
L’Allievo ha un suo ideale. Egli non dimentica il legame col bosco, ascolta le voci del vento, tocca la terra e l’acqua, ammira il cielo e conserva il fuoco.
L’Allievo è conscio di essere Uno, egli sa che partecipa a cambiare il Mondo.
Egli è con tutti ed è solo: la sua solitudine è sana perché condivisa con gli altri.
Un Buon Allievo mantiene efficienti le sue armi ed il suo equipaggiamento anche in tempo di pace.
La sua Spada è la prolunga del suo braccio, della sua mente. Egli non sguaina per futili e sciocchi motivi: se lo fa, è per dar battaglia.
L’Allievo sa quanto sia difficile distinguere il bene dal male: è conscio del fatto che l’ignoranza lo porterà a misurare con lo stesso metro di altri ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; per questo motivo non cessa di domandarsi.
L’Allievo sconfigge duramente il nemico, lo disarma e lo rende inoffensivo.
Tuttavia non brucia il vessillo conquistato: lo ammaina.
Come vincitore egli conosce la virtù della pietà e deve amministrarla con saggezza.
L’Allievo è attento ai concetti e non alle grandi parole.
L’Allievo non usa parole complicate, conosce la forma e sa che può essere efficace come linguaggio.
L’Allievo conosce l’amore, lo cerca.
L’Allievo controlla l’odio: esso talvolta giustifica l’inadeguatezza.
Quando offeso, l’Allievo, non coltiva l’inutile odio: combatte.
L’Allievo conosce i suoi compagni, è tollerante, aiuta e chiede aiuto.
L’Allievo si allena con i suoi pari: egli ha la responsabilità del controllo dell’arma, è responsabile dell’altrui incolumità. Questo è bello.
L’Allievo sa che c’è un tempo per ogni cosa: il bere, il mangiare, il sonno, gli amori, non sono amici dell’armeggio.
L’Allievo conosce e condivide i "principi ed il motto" della Compagnia: "ad estremos iungere".
Recita l’augurio per sé ed i suoi compagni: "..Forte et sicuro il braccio che brandisce, precisa et veloce, benevola et implacabile, umile et fiera: sia così la tua spada, sia così la tua mente..".
L’Allievo è Uomo: sogna, attua, gode.
L’Allievo riconosce i gradi e la simbologia dei nodi, conosce questo percorso che lo porterà a maggiori impegni con la gioia di essere sempre più legato ai Compagni: alla Compagnia.
Il Buon Allievo non si vanta e non si pavoneggia.
L’Allievo conosce la regola della spada:
l’armonia regola la velocità e la fatica,
il fiato protegge e sostiene il colpo,
le gambe fanno altrettanto,
tempo e misura,
velocità e controllo,
attenzione ed ardimento,
passando attraverso: oltre l’ostacolo.
L’Allievo non sottovaluta mai l’avversario: lo osserva, valuta le probabili finte, trova i punti deboli, è prudente.
L’Allievo sa quanto costa in fatica una battaglia, risparmia le energie e per questo riserva il primo attacco al nemico più potente e preparato.
L’Allievo sa che è persona unica.
L’Allievo è la Compagnia e la sua Regola: egli sa che la rappresenta sempre, in qualsiasi luogo, perché la vive e la condivide.
L’Allievo, è Guerriero, Donna, Uomo sempre !