Bound & Lettered - articolo

Come promesso QUI, ecco l'articolo (e la traduzione) pubblicato su "Bound & Lettered" vol.16 n.4



Lui è Stefano Gelao, un signore eccentrico con baffi arricciati, cappello leonardesco e l’aria di essere appena uscito da un dipinto di Caravaggio – un amanuense che predilige penne d’oca, pergamena e inchiostro ferrogallico di fattura artigianale.

Lei è Gaia Perotto, una ragazza dai capelli blu con pelle diafana e occhi del colore del cielo, che sembra essere uscita da un anime – un’artista professionista, che insegue il realismo.

Separatamente, hanno entrambi avuto i loro successi professionali. Lui dirige uno Scriptorium con esposizioni nelle maggiori fiere italiane, tiene conferenze al MENSA Italia e alle università.
Lei ha una vasta clientela, che include luminari della musica come Alice Cooper e Joe Perry, e ha dato il contributo artistico e grafico nella realizzazione di una camicia per Johnny Depp.

Gaia e Stefano si conoscono da anni, e hanno sempre seguito i progressi e successi dell’altro con reciproco interesse. Stefano, di tanto in tanto, si trovava a corteggiare professionalmente Gaia, chiedendole di collaborare con lui in dei progetti.
Tuttavia lei si è sempre negata, spaventata dall’incontro tra le tecniche moderne a lei consuete e gli strani e laboriosi materiali storici di lui.
Dopo anni, finalmente lei accetta l’invito a realizzare qualcosa insieme.
Ed è lì, nello Scriptorium di Stefano, collaborando insieme ad un progetto, che i loro occhi si incontrano al di sopra della pergamena: lui poggia la sua penna d’oca sul tavolo, lei posa la sua matita, e le loro vite s’intrecciano, sia personalmente che professionalmente.

I gusti, le inclinazioni e la sensibilità di Stefano sono piuttosto diversi da quelli di Gaia, e da ciò ne risulta un processo creativo piuttosto "vivace".
Lui è profondamente affascinato dalla storia, e si bea del fascino del passato.
Gaia, al contrario, è molto radicata nel presente: lei è attratta da cos’è bello e da ciò che funziona, senza alcuna reverenza storica. Messa di fronte ad una miniatura del tredicesimo secolo, può dichiarare con sfrontata onestà: “Può essere rifatta meglio.”

Le collaborazioni tra Stefano e Gaia si sviluppano per il momento, perlopiù all'interno dei progetti dello Scriptorium, e Gaia si è trovata proiettata in uno strano mondo per una ritrattista moderna, spinta da Stefano ad usare tecniche e materiali degli antichi manoscritti.
Per i progetti e le commissioni dello Scriptorium, le decisioni sui temi e le generiche linee guida sono solitamente a carico di Stefano.
Una volta decisi il tema e i materiali che verranno usati, i due entrano in un’altra fase fatta di lunghe discussioni, schizzi, bozze e prove colore, per rendere al meglio possibile l’impaginazione, le tecniche e gli stili calligrafici ed illustrativi decisi in precedenza.
È solo a questo punto che il vero lavoro ha inizio: Gaia si occupa degli elementi illustrativi per prima, Stefano completa il lavoro aggiungendone la calligrafia.
Per giorni lo Scriptorium è solo luce crepuscolare, musica, e penne che si muovono sopra le pergamene, con entrambi a capo chino sui loro tavoli da lavoro.

Gli occhi dell'amanuense occhi bruciano di orgoglio ad ogni nuova sfida proposta a Gaia che immancabilmente lei supera con uno sfavillante successo; lui rimane costantemente impressionato dalla versatilità della giovane artista, che si tratti di capolettera miniati, tratteggi vittoriani o disegno realistico sul vellum, cosa che li aiuta a realizzare con successo i sogni più ambiziosi.
E questo è solo l’inizio della loro storia!

Tra le peculiarità di Stefano, ci sono le pergamene stese a telaio. È una tecnica poco comune e raramente praticata, presa in prestito dai processi di lavorazione dei pergamenai. Stefano si occupa gelosamente di tutto il processo produttivo, dalla creazione dei telai alla pergamena finalmente stesa.
Il telaio è sempre fatto su misura del vellum scelto per il lavoro in questione, usando legni robusti capaci di resistere alla tensione che la pergamena eserciterà su di esso.
Lui preferisce le stesse, pregiate pelli di capretto utilizzate dalla cancelleria vaticana per i documenti più importanti.
La tecnica di stesura dipende dall’elasticità e resistenza di ogni pergamena; le pelli più spesse e resistenti possono essere stirate sia forando la pergamena che avvolgendone i lembi attorno a sassi di fiume.
Per le pelli più delicate, Stefano preferisce utilizzare la tecnica dei sassi di fiume, che rende il tiraggio sopportabile anche per le pergamene più sottili.
I sassi di fiume vengono preferiti ad altri tipi di roccia perché sono generalmente più tondi e pertanto compatibili con le tecniche di stesura a telaio.
Dopo che la pelle e la tecnica di stesura sono state scelte, il vellum viene immerso in acqua e poi messo sul telaio. Le corde, passate nei fori o legate attorno ai sassi, sono avvolte attorno al telaio e tirate, stendendo il vellum il più possibile. Quando la pergamena è asciutta e il tiraggio completo, le corde vengono lasciate attorno al telaio, o più spesso fermate sul telaio con spessi chiodi in modo da poterne poi tagliare l’eccesso.
Ora la pergamena stirata è pronta per essere trattata con la pietra pomice. Solo a questo punto Stefano reputa il vellum per essere scritto e decorato.

His name is Stefano Gelao, an eccentric Sir with curled up moustanches, wearing a Leonardesque hat, looking like he came out of a Caravaggio’s painting; an amanuensis, working with feather quills, parchment and handmade irongall ink.

Her name is Gaia Perotto, a girl whose eyes match with the sky, blue haired, diaphane skin, looking like she’s come out of an anime; a professional artist, pursuing realism in art.

They both live, alongside, a history of dreamy professional successes: Stefano directs a Scriptorium, exposes in the main european exhibitions and holds conferences at MENSA and universities.
Gaia gains appreciation from the Hollywood Vampires (Alice Cooper, Joe Perry and Johnny Depp) and collaborates for a custom shirt for Mr.Depp.
The both of them have been looking at each other from the distance for years, following with mutual admiration each other’s achievements.
Stefano, time to time, used to professionally “court” Gaia, asking her for collaborations that she used to deny him, fearing the meeting between the laborious historical material and her modern techniques.
Until the day when she accepts to visit Stefano’s Scriptorium, and their hands meet and intertwine on parchment at first, and then... He lays down his feather quill and loses himself in Gaia’s blue eyes. She puts down her pencil, and loses herself in Stefano’s stories, and their hands intertwine in everyday’s life, as well.

The creative process to reach the final result is quite lively.
Stefano’s tastes, inclinations and sensitivity are really different from Gaia’s: where he’s deeply fascinated by History, ancient materials and paleography, she, on her side, loves what’s beautiful, studied in details and in its whole implementation, without any historical reverence and with the bold honesty to say “it can be done better” in front of a XIII century miniature.
The collaborations between Stefano and Gaia, at the moment are mainly developed within the Scriptorium’s project; for this reason, decisions about themes and guidelines are usually up to the Amanuensis.
Therefore, Gaia found herself projected in an unusual world for a portrait artist, pushed by Stefano, work after work, to face with the main historical techniques and the ancient manuscripts’ materials.
Once the theme has been figured out and the materials have been picked up, we can find an other phase, made of long discussions and scribbled paper sheets, drafts and colour tests, needed to compartmentalize the spaces, plan techniques and styles. Only after all this, the real work begins, Gaia works on any artwork for first, Stefano completes it. For days, the Scriptorium is just twilight, music and quills, flowing and moving on parchment, with the both of them bent over their desks.
Stefano’s eyes are burning with pride at the end of every new challange proposed to Gaia: illuminated capital letters, victorian hatchings, realistic drawings on vellum. This young artist’s versatility lets her pursue and overcome their most ambitious dreams.
And their story has just begun.

One of Stefano’s specifities are parchments stretched on frame, who jealously performs all the stretching and framing phasis himself, in his laboratory, according to tradition. It’s a really rare and unpractised processing, borrowed in great part from antique parchminers’s procedures.
The frame is fully handmade, tailored on the chosen vellum’s size, using resistant woods capable of holding the tension that the stretched parchment will cause.
Stefano favors the same goat’s kid parchments used by Vatican’s chancellery, and between them he attentively chooses the ones to be framed, depending on characteristics such as their resilience and elasticity; the toughest ones can be stretched both by piercing the parchment or by wrapping their edges around river stones, while for the more delicate skins, he prefers using the river stones method, gentler than the piercing one. The river stones are choosen because they’re generally rounder, and more comfortable to be used for the stretching purpose.
When the skin and the stretching method have been chosen, the vellum is soaked and stretched on the frame; the ropes are elongated with more stretchings, wrapping them around the wooden frame tighter and tighter. When the stretching is set, the ropes are left around the frame or, usually, fastened with a rod and cut. At this point, the stretched and framed vellum is ready to be treated with pumice stone. At last, it’s going to be written and decorated.