j.c.ryan

Il calligrafo senza mani

Mi sento spesso rivolgere frasi come: "Hai un vero talento", "Scrivere bene è un dono bellissimo", "Io non riuscirei mai a scrivere come fai tu", "Io so scrivere solo a zampe di gallina".
A tutti rispondo: "È solo questione di volontà, studio ed esercizio".
Non lo dico per modestia (chi mi conosce sa che non sono modesto).
Lo dico perché è vero ed oggettivo che la calligrafia è alla portata di chiunque voglia impegnarsi a volerla padroneggiare.
Io sono mancino, quindi "costruito" per aver difficoltà con una penna in mano (il dorso della mia mano passa sull'inchiostro fresco); infatti per poter praticare un po' più fluentemente la calligrafia mi sono inventato di ruotare il foglio di 180°, così da invertire "l'ordine di marcia" sulla riga e non aver più problemi.
Eccezionale? Nemmeno tanto una volta che si conosce la storia di J.C.Ryan, vissuto a cavallo fra il 1800 e il 1900.
All'età di ventidue anni una gelata gli portò via le mani. Invece di rassegnarsi a vivere il resto della sua vita come un handicappato senza prospettive, J.C.Ryan decise di dedicarsi alla calligrafia (avete letto bene: senza le mani decise di dedicarsi alla calligrafia).
Molto studio ed esercizio dopo, nel 1920, aveva un fiorente commercio di biglietti scritti a mano, in elegante "corsivo fiorito".
Adesso chi ha altre scuse sul fatto di non scrivere bene si faccia anche avanti ?
Buona calligrafia a tutti!