Il tributo a "L'infinito", la celebre poesia di Giacomo Leopardi
- codice: 270
- larghezza (cm): 65
- altezza (cm): 80
- disponibile subito: no
- valuta tempi: tempi di produzione
- supporto: Vellum steso a telaio
- materiali e strumenti: Inchiostro ferrogallico, Oro in conchiglia, Penna d'oca
- Note: Questo lavoro è stato offerto in dono alla Cooperativa Sociale "La Ragnatela" di Recanati per finanziare le attività svolte a sostegno di persone diversamente abili
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.