Riproduzione della pagina 32 Recto del celebre Fiore dei Duellanti o Flos Duellatorum, leggendario manuale di combattimento scritto nel 1409 d.C.
- codice: 87
- larghezza (cm): 56
- altezza (cm): 61
- disponibile subito: no
- valuta tempi: tempi di produzione
- supporto: Vellum steso a telaio
- materiali e strumenti: Blu di lapislazzuli, Inchiostro ferrogallico, Oro in conchiglia, Penna d'oca, Rosso vermiglione
- Note: il telaio è realizzato in noce massello naturale
- AUTORE: Fiore de' Liberi da Premariacco
- OPERA: MS Ludwig XV 13, Fiore de Liberi, Flos Duellatorum in Armis, Sine Armis, Equester et Pedester
- PAGINA: 32 Recto (spada a due mani) - Leggi tutta la trascrizione dei testi del Flos
- NOTE: esistono 3 versioni del "Fior di Battaglia", questa è una replica della versione conservata al Getty Museum di Malibù -
Questa pagina viene chiamata diagramma delle sette spade e rappresenta un uomo, con sette spade centrate sul corpo: i sette colpi: due Fendenti (uno mandritto e uno reverso), due Mezzani (uno mandritto e uno reverso), due Sottani (uno mandritto e uno reverso) e una Punta. Intorno all'uomo ci sono le quattro bestie, che simboleggiano le virtù di un uomo di spada:
- L'introduzione in cima alla pagina riporta:
Questo Magistro cum queste spade significa gli Setti colpi de la spada. E lli quattro animali significa quattro vertù, zoè avisamento, presteza, forteza, et ardimento. E chi vole esser bono in questa arte de queste vertù conven de lor aver parte. - Sulla testa la Lince che regge un sestante rappresenta la Prudentia:
Meglio de mi lovo cervino non vede creatura. /E aquello mette sempre a sesto e a misura.
"Nessun'altra creatura vede meglio di me, la lince / E con quello sempre calcolo con sestante e misura." - Sulla mano della spada, la tigre con una freccia rappresenta la Prestezza
Yo tigro tanto son presto a corer e uoltare / Che la sagita del cello non me po auancare.
"Io sono la tigre, tanto veloce a correre e a girare / Che la freccia del cielo (fulmine) non mi può raggiungere." - sul lato del cuore, il leone che regge appunto un cuore rappresenta l'Ardimento
Piu de mi lione non porta cor ardito / Pero de bataia faço a zaschaduno inuito
"Nessuno ha un cuore più ardito di me, il leone / Perciò sfido chiunque in battaglia."
in fondo, l'elefante, che porta una torre, rappresenta la Forteza:
Ellefant son e uno castello ho per cargho / E non me inçenochio ni perdo uargho.
"Io sono l'elefante e ho un castello per fardello / E non mi inginocchio mai né perdo il mio posto."