La penna d'oca sostituì progressivamente il calamo in Occidente, tra il VI e il IX secolo, poiché permetteva di scrivere in maniera più fine sulla pergamena e in quanto la sua flessibilità permetteva di ottenere più facilmente pienezza e delicatezza nel tratto.
Ciascun uccello produce fino a cinque penne utilizzabili su ciascuna ala: le prime cinque a partire dall'esterno, le così dette "remiganti". L'asta della penna (calamo) è ricoperta di un grasso che impedisce che l'inchiostro possa aderirvi; per eliminarlo dalle estremità le aste vengono immerse nella cenere o nella sabbia calda. In seguito vengono raschiate con una lama dopodiché si lasciano ad invecchiare per un anno. Il taglio della punta scolpita, ultima attività prima dell'uso, necessita di una conoscenza e di una abilità particolare, e si effettua con l'aiuto di un tagliapenna o di una piccola lama robusta ed affilata.