Il diario di sangue
Marta vive nasce negli ultimi anni del 1500. Il padre, un mercante, rientrando dai sui viaggi per affari le porta sempre libri scritti nelle lingue dei paesi che visitati. Così Marta, un'amante della lettura, impara ben presto un gran numero di lingue, oltre a dimostrare un certo talento nel leggere e scrivere. Ha circa vent'anni e sono i primi anni del 1600 quando scrive anche lei un libro: il "Vangelo secondo Marta". La chiesa di quei tempi lo considera un affronto che non può essere ignorato! Viene considerata una pazza, anche perché dice di essere una strega, di saper volare, di combattere contro il demonio. Viene catturata e torturata. Ma regge, non molla. Così viene le viene imposto il divieto per lei più terribile: quello di non poter più leggere e scrivere. Ma Marta non ce la fa, trova un diario ancora bianco e non avendo altro scrive dei suoi giorni disperati con il suo stesso sangue. Poi muore. Quegli scritti sono ancora conservati e fanno parte ancora oggi del patrimonio della biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli