Oggi è la giornata mondiale della penna stilografica.
Questa è la mia stilografica, una Aurora 88.
Io la reputo una delle migliori penne mai prodotte, però io - lo dico - sono di parte.
È che mio nonno scriveva con una Aurora 88.
Nonno Vito, quello che non ho conosciuto, ma visto che sono nato quasi ad un anno esatto dalla sua morte, sono cresciuto con il mito di questo uomo elegante, estroverso, grande affabulatore.
Mio padre, quando avrò avuto non credo più di dieci anni mi regala una Aurora 88.
Non questa della foto che negli anni '80 era già fuori produzione da tanto, ma un nuovo modello, bello, importante, tutto placcato d'oro, uno strumento da firma più che da scrittura, visto che ha il peso della colonna di un tempio dorico.
Ed infatti mio padre me la regala dicendomi: "la userai per firmare i tuoi progetti da ingegnere" (povero padre! Con il senno di poi non ci eri andato nemmeno vicino 😅)
E mi racconta anche la storia di nonno Vito, che aveva una penna simile, ma solo con il tappo in oro; era anche quella una Aurora 88 e mio padre la ricordava quando bambino vedeva nonno Vito scrivere lunghe lettere, e mi dice che avrei avuto quella penna, se quella sera in cui per la prima volta mio nonno aveva portato mio adre al circo non gli fosse scivolata dal taschino fin sotto alle gradinate... persa senza possibilità di recupero.
Nel corso degli anni l'ho cercato spesso il modello del nonno nei mercatini dell'antiquariato o in quelli online, ma o non ne trovavo o ne trovavo in condizioni tali da non renderle un acquisto appetibile.
Questo fino a qualche mese fa, quando un cliente che aveva appena ricevuto una pergamena mi chiama per ringraziarmi a voce.
Ricevo imbarazzato le lodi, e svio chiacchierando di altro.
Vuoi o non vuoi si finisce a parlare della situazione pandemica e delle attenzioni particolari che mettiamo nella vita comune.
Lui mi dice: "anche quando vado alle poste e compilo un bollettino poi mi disinfetto subito le mani perché ho usato la penna"
Io rispondo: "Perché lei è un dilettante: io ho la mia penna sempre con me, quindi non tocco quelle comuni".
E gli racconto che scrivo con la stilografica da quando ero un pupetto, e che al momento stavo usando una parker 45, come quella che aveva mio padre quando ero piccolo.
Lui mi racconto che giusto il giorno prima, svuotando la cantina di una amica aveva trovato e tenuto una stilografica, non si ricordava il nome, forse una "Aura", e aveva un numero dopo.
Gli dico subito che probabilmente era una aurora, e se il numero era 88 poteva trattarsi di una penna di un certo pregio, degna di valutazione e restauro.
Non lo sento emozionato quanto mi sarei aspettato, ma un po' è stupito. Va a controllare ed effettivamente è una Aurora 88.
Ed a quel punto ero emozionato io per tutti e due.
Gli racconto un po' di note tecniche, pennino in oro, corpo in bachelite, tappo placcato oro, bilanciata, morbida, scorrevole, con il pennino incappucciato per essere usata anche sulla carta copiativa. Insomma, una penna versatile, adatta alle lunghe pagine, generosa, degna di essere salvata...
...e poi ce l'aveva anche il nonno!
Mi chiede se conosco qualcuno in grado di restaurarla, e gli comunico il nome di un vecchio e geniale meccanico dell'Aurora penne che ha il vezzo di riportare in vita le vecchie glorie.
Be', per farla breve, pochi giorni dopo questa meraviglia era a casa mia.
I miei committenti sono tendenzialmente persone splendide e me lo hanno dimostrato una volta di più!
Chiamo per protestare, perché - al netto di quanto possano essere splendide le persone che incontro facendo questo lavoro - mi pare un po' troppo e mi viene risposto qualcosa di questo genere:
"Ma a te pare un caso che ci siam messi a parlare di stilografiche proprio non appena ne avevo trovata una?
E che fosse quella di tuo nonno?
E che a me le stilografiche non emozionano, mentre tu ne vedi l'intima bellezza?
Quella penna doveva essere tua, io ho solo rimesso a posto le cose"
E quindi ora, dopo le mie lunghe giornate a scrivere, a fine giornata mi rilasso, prendendo in mano la mia Aurora 88, mandando un pensiero alla mia storia che mi insegue (ciao nonno Vito!) e scrivendo una paginetta del mio diario... che oramai conta decine di volume (lo scrivo quasi ininterrottamente dall'adolescenza! 😳 )
Questa è la mia esperienza per il #fountainpenday.
Tu hai mai scritto con una stilografica?
Hai una tua penna preferita?
Mandami la foto nei commenti 😉